– I santi e le virtù -

Dagli scritti di Padre Pio:

Finché tu ti accorgi di essere tenuto saldo da Dio nella buona volontà e propositi che egli stesso ti ha fatto fare di servirlo, di amarlo, cammina arditamente e non ti meravigliare se ti occorrerà di urtare o di sdrucciolare qualche poco: non bisogna infastidirsene, purché di tempo in tempo ti gitti nelle sue braccia e lo baci col bacio della carità.(San Giovanni Rotondo, 22 dicembre 1917, a Fra Emmanuele da San Marco La Catola, Ep. IV, p.417s)

Dagli scritti di Padre Pio:

Non credere neppure al tuo sentimento che ti vuol far credere che per ciò che tu senti nelle tue preghiere, meditazioni, comunioni ed in tutto ciò che costituisce il tuo spirituale patrimonio per la tua anima, il Signore non abbia a gradirle, poiché tutto questo viene insinuato dal bugiardo demone. Non temere … poiché il Signore è con te e tu trionferai sempre, anche di codesta prova. Chiudo con le celebri parole del Profeta: “Confortati in Dio ed agisci virilmente” (Sal. 26,14) e con quell’altre che il nostro Serafico Padre rivolgeva ai suoi figlioli:  “Il Signore ti benedica, ti guardi, volga la sua faccia verso di te: ti abbia misericordia e ti dia pace”. (San Giovanni Rotondo, 19 maggio 1918, sorelle Campanile, sue figlie spirituali, Ep.III, p. 955)

Dagli scritti di Padre Pio:

Domandiamo anche noi, al nostro caro Gesù, l’umiltà, la fiducia e la fede … preghiamo Gesù, fervorosamente; abbandoniamoci a lui distaccandoci da questo menzognero apparato del mondo ove tutto è follia e vanità, tutto passa, solo Dio resta all’anima se avrà saputo bene amarlo. (San Giovanni Rotondo, 30 dicembre 1921, a Graziella Pannullo, propagandista del terz’ordine francescano, nipote dell’arciprete di Pietrelcina don Salvatore, Ep. III, p. 1092)

Dagli scritti di Padre Pio:

Vivi dunque … secondo lo spirito; fa’ quanto la fede, la speranza e la carità, la ragione e l’ubbidienza ti suggeriscono e non temere di nulla. Soffino pure le tempeste; ma rammentati che quanto più rigido sarà l’inverno, tanto più bella è la primavera, vaga di fiori. (San Giovanni Rotondo, 14 agosto 1917, a Fra Vittore da Canosa, fu guardiano, insegnante e cappellano della Croce Rossa, Ep.IV, p.445)

Tratto dall’Epistolario III, IV, II edizione anno 1977, 1984, a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

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