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I miei giorni con Padre Pio di P. Guglielmo Alimonti

Apri quella porta

E’ il mese di gennaio, sono le quattro del mattino. Sono accanto a Padre Pio in sacrestia. Fuori c’è buio e pioggia battente. Le cime dei pini lungo il viale dell’orto si piegano sotto le sferzate del vento. A tratti il sibilo somiglia a lontani ululati. Il freddo è intenso. La folla dalla mezzanotte prega senza interruzione sul sagrato. Alla preghiera in varie lingue alternano canti popolari. Con l’immancabile rosario scandiscono all’infinito il Padre Nostro, le Ave Maria, il Gloria al Padre, seguite da giaculatorie al Cuore di Gesù e alla Madre di Dio. Leggi tutto »

I miei giorni con Padre Pio di P. Guglielmo Alimonti

Sangue sulle strade

Dal momento in cui ho conosciuto Padre Pio frequentavo San Giovanni Rotondo, perché volevo stare vicino al Padre. Non ero stato a Pietrelcina. Conoscevo bene tutti i familiari del Padre, a cominciare dal fratello Michele, alla nipote Pia. Sapevo il nome dei luoghi di Pietrelcina cari al Padre e di tutte le notizie che i biografi ci davano sulla sua infanzia, su papà Grazio e Mamma Giuseppa. Leggi tutto »

I miei giorni con Padre Pio di P. Guglielmo Alimonti

Chi ha guidato

Avevo lavorato alacremente nei primi giorni della settimana per ritagliarmi i due giorni da stare vicino al Padre. Era tanta la gioia dell’attesa, che sembrava già di essere arrivato là. Circa le 23 stesi una coperta sul pavimento della stanza e mi coricai con la speranza di non finire ingoiato dal sonno profondo. Volevo partire appena la mezzanotte. Improvvisamente mi scoppia un mal di testa terribile. Che fare? Vado lo stesso? Ce la faccio? Riprendo sonno. Un fastidioso prurito inizia a pizzicarmi la gola. Comincia lo stimolo della tosse. Istintivamente mi opponevo ad una mano invisibile che mi sollecitava ad alzarmi. Ero così stordito dal sonno che non pensavo più al viaggio. Quando finalmente fui padrone dei miei sensi, tutto tornò chiaro. Guardai l’orologio: non c’è più tempo da perdere. Mi alzo, mi lavo. Monto in macchina. L’aria era fresca e il cielo pieno di stelle. Giungeva nitido il rumore del mare. In convento era pieno il silenzio della notte. L’unico in movimento ero io. Leggi tutto »

I miei giorni con Padre Pio di P. Guglielmo Alimonti

Adesso puoi andare

L’episodio accadde in uno dei primi incontri nel confessionale con Padre Pio. Sto attento a non dimenticare nessun peccato in confessione e a concepire nel mio cuore il più sincero pentimento. Il Padre all’epoca confessava gli uomini nella sacrestia vecchia. Era lì per alcune ore del mattino, però il turno più impegnativo e affollato era quello del pomeriggio. Leggi tutto »

I miei giorni con Padre Pio di P. Guglielmo Alimonti

Pescara senza mare

Era iniziata la primavera. Le giornate limpide facevano a gara nel regalare ogni mattina nuove gemme alle piante e teneri boccioli alle rose. Le pratoline ricamavano i prati, i campi e i bordi delle strade. Nella limpida sera puoi passare in rassegna le costellazioni. Le stelle brillano di luce più nitida. La luna si mostra senza contorni sfocati. Nel meriggio il sole è vigile e generoso senza eccessivo calore e viaggia affondato dentro l’azzurro. La natura è piena di energia e di promesse. La gente è giuliva e con la voglia di fare. Tutti sembrano riscoprire emozioni della fanciullezza. Forse era proprio questo il mio stato d’animo quel giorno vicino a Padre Pio. Leggi tutto »

I miei giorni con Padre Pio di P. Guglielmo Alimonti

Così piccolo

Il clima natalizio vicino a Padre Pio mi ricordava la celebrazione della nascita di Gesù come l’avevo vissuto da bambino e da fanciullo in famiglia. Rinnovava nel mio cuore di figlio di San Francesco quello che avevo goduto, trascorrendo più volte il Natale nella città di Assisi. Il presepio in quei santuari mi trasportava spiritualmente alla grotta di Betlemme e alla Grotta dei Pastori, vicino a Betlemme. Il Natale di Gesù è la festa delle feste, come lo definiva il Serafico Padre. Egli bramava che tutto il mondo potesse esultare e cantare per accogliere il Figlio di Dio, che nasce sulla terra. Diceva che tutti, uomio far festa. Aggiungeva: “Se potessi, andrei dall’Imperatore per dirgli di far gettare grano per le strade affinché gli uccelli possano mangiare in abbondanza”. Leggi tutto »

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