– Padre Pio e la sua intimità divina-

Dagli scritti di Padre Pio:

Mi accorgo abbastanza, o padre, che io, con i miei scritti sempre scuciti e ripieni sempre di lamenti e di lagrime, non vengo a cagionarvi altro che noia e dolori senza fine. Perdonatemi: è proprio così. Vorrei per una volta almeno apportarvi sorrisi, gioie, profumi, invece, io sono sempre tanto, tanto triste, padre mio, che non sento quasi più la forza di vincermi, mi sento come quasi squilibrato di spirito. (P. Pio a p. Agostino, Pietrelcina, 16 febbraio 1915, Ep. I, p.529s)

Dagli scritti di Padre Pio:

Le fiamme ( che non hanno nulla di somigliante con quelle fiamme del nostro fuoco materiale) che investono e penetrano lo spirito fino nella parte più recondita, sono sì vive che cagionano alla povera anima pene e consolazioni insieme. A dire il vero l’anima, pur sentendo queste pene più terribili della stessa morte, non vorrebbe che cessassero mai. È un mistero che non so comprenderlo e molto meno darlo ad intendere; eppure lo spirito è certo di tutto ciò che in lui passa e come il tutto in lui si svolge. (P. Pio a p. Agostino, Pietrelcina, 16 febbraio 1915, Ep. I, p.530)

Dagli scritti di Padre Pio:

L’anima mia tutta è riversata sul quadro chiaro della mia miseria! Mio Dio! Che io regga a tal luttuosa vista: si ritiri da me il tuo raggio riflessa, perché io non reggo a tale aperto contrasto. Padre mio, io veggo tutta la mia cattiveria e la mia ingratitudine in tutto il sul splendore: veggo rannicchiato l’uomo guasto antico in sé stesso, sembra voler rendere a Dio la pariglia della sua assenza, negandoglii diritti suoi, che sono del suo più stretto dovere. E che forza ci vuole per tirarlo su! Mio Dio! Presto tu giunga in mio aiuto, ché io tremo di me stesso, perfida, ingrata creatura pel suo creatore, che la protesse dai potenti suoi nemici. ( P. Pio a p. Benedetto, San Giovanni Rotondo, 17 ottobre 1918,Ep. I, p.1090)

Dagli scritti di Padre Pio:

Oh Dio! Immetti in me un po’ di speranza che io ti rispecchi fino alla fine e veda, qual tu mi sei, il mio Dio, il tutto mio, il bene dell’anima mia, purgato e rifatto al crogiuolo del tuo giusto rigore. (P. Pio a p. Benedetto, San Giovanni Rotondo, 13 novembre 1918, Ep. I, p. 1097)

Tratto dall’Epistolario I, II edizione anno 1973 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni

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