– Gesù, l’Uomo- Dio -

Dagli scritti di Padre Pio:

O quale immensità d’amore racchiude quel cuore!… Sempre, o Gesù mi ha toccato il cuore questo tuo viaggio con i tuoi dal Cenacolo all’Orto, per l’espansione di un amore che si profonde e si fonde con gli amanti suoi per l’espansione di un amore che si avvia per immolarsi per gli altri, per riscattarli dalla schiavitù… Tu sei ora per suggellare questa prova d’amore con l’immolazione della tua vita. (Appendice V, agonia di Gesù nell’orto, Ep. IV, p.893)

Dagli scritti di Padre Pio:

Mio Gesù, come potremo noi attingere forza da te, se ti vediamo così sfinito ed abbattuto?… Gesù, estremamente oppresso, grida al Padre: “ Se è possibile passi da me questo calice”. È il grido della natura che, oppressa, fiduciosa ricorre all’aiuto del cielo…Mio Gesù, qual ne è la ragione perché tu chiedi quello che non vuoi ti sia concesso? Il dolore e l’amore. Ecco il grande segreto. Il dolore che ti opprime, ti porta a chiedere aiuto e conforto; ma l’amore per soddisfare la giustizia divina e ridarci a Dio, ti porta a gridare : “ Non la mia, ma la tua volontà sia fatta”. A questa preghiera il cielo si mantiene duro come di bronzo. (Appendice V, agonia di Gesù nell’orto, Ep. IV, p.898)

Dagli scritti di Padre Pio:

La mia preghiera poi, padre mio, è l’aculeo di dolori e di pene mortali, orribili a ripensarsi…Sento un abbandono di vuoto in me… nulla, il perfetto nulla, fuori dei lampi rarissimi guizzanti di luce incerta, tra le folte tenebre in cui si è immerso, che dicono allo spirito: Dio è nel bene… Mio Bene, dove sei?… Mio Dio, e Dio mio!… Dirti altro non so più: perché mi hai abbandonato? All’infuori di questo abbandono io ignoro, ignoro ogni cosa, persino la vita che io ignoro di vivere. (P. Pio a p. Benedetto, S. Giovanni Rotondo, 4 giugno 1918 ,Ep.I p1029)


Dagli scritti di Padre Pio:

La sua preghiera al Padre ha due motivi: uno per sé, l’altro per noi. Il Padre non lo esaudisce per sé, ma lo vuole morto per noi… Gesù, che niente valga a staccarmi da te, né la vita né la morte. Seguendoti in vita, legato a te appassionato, mi sia dato spirare con te sul Calvario, per ascendere teco nella gloria.(Appendice V, agonia di Gesù nell’orto, Ep. IV, p.898)


Tratto dall’Epistolario I, IV, II edizione anno 1973, 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni

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