- Prendere coscienza della propria anima -

Dagli scritti di Padre Pio:

Nell’Esodo leggiamo che Iddio, volendo umiliare i figliuoli d’Israele e conoscersi nelle loro miserie, comandò che si dimettessero gli abiti di festa e prendessero quelli di lavoro. (Cf.Es 33,5) … Ne abbiamo uno splendido esempio nella Scrittura. Mosè, accortosi che chi gli parlava era il Dio d’Israele, trasportato dal gusto che sentiva nel trattare con Dio, si stava accostando al roveto ardente, ma il Signore per insegnargli il rispetto, la discrezione e la nudità perfetta d’appetito con cui si deve accostare nel trattare col suo Dio, ordina di non appressarsi senza togliersi i calceamenti: “Non t’avvicinare! Togliti i sandali dai piedi”(Es 3,5). Nei calceamenti (sandali) vi raffiguro gli appetiti e i gusti dei quali l’anima è piena, prima di passare per questa purgazione. Mosè stesso capì la cosa che stava per compiere … non solo non osò avvicinarsi al roveto, ma non osò più neanche di alzare lo sguardo verso di esso.(Appunti di ascetica e mistica, Ep.IV,p.947)

Dagli scritti di Padre Pio:

Solo allora (Mosè) capì che in questa posizione e non diversamente, spogli non tanto dei suoi materiali calceamenti, quanto dei suoi appetiti e dei suoi gusti, doveva ascoltare la parola del suo Dio. Il Salmista ci insegna che il Signore solleva il povero dalla terra e dallo sterco (Sal 112,7). Il che vuol dar ad intendere che Dio, solo allorquando (l’anima) è nella povertà cioè nelle sue miserie, spoglia di tutti i suoi appetiti e gusti, si compiace di comunicarsi ad essa e aprirle i suoi arcani.(Appunti di ascetica e mistica, Ep.IV,p.947)

Dagli scritti di Padre Pio:

Il prof. Isaia dice: “A chi Iddio comunicherà la sua scienza? ed a chi darà l’intelligenza delle cose udite? a coloro che sono divezzati dal latte, a coloro che sono distaccati dalle mammelle. Questo passo è assai chiaro. Il profeta ci dà ad intendere che il Signore scopre altezze profonde della sua divina sapienza a coloro soltanto che sono divezzati dal latte e distaccati dalle mammelle, cioè coloro che sono staccati dalle soavità spirituali, a quelli insomma che hanno perduto l’appoggio di ogni gusto sensibile, a loro che sono passati per questa purga.(Appunti di ascetica e mistica, Ep.IV,p.948)

Dagli scritti di Padre Pio:

David parla ancora più chiaro: “…in una terra riarsa, esausta e senz’acqua. Così io ti ho contemplato nel santuario, per vedere la tua potenza e la tua maestà”(Sal 62, 2s). Il profeta qui dice che per conoscere la gloria e la potenza di Dio, si presenta dinanzi a Lui non per la strada delle spirituali consolazioni, ma sibbene per una terra deserta e senza acqua, cioè per la strada dell’aridità ed il vuoto delle potenze, parte sensitiva. In fine l’anima da tale prova acquista molta umiltà di spirito, la quale nasce dalla chiara conoscenza di se stessa.(Appunti di ascetica e mistica, Ep.IV,p.949)

Tratto dal’Epistolario IV, II edizione anno 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni

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