– La pace -

Dagli scritti di Padre Pio:

La pace è la semplicità dello spirito, la serenità della mente, la tranquillità dell’anima, il vincolo dell’amore. La pace è l’ordine, è l’armonia in tutti noi: ella è un continuato godimento, che nasce dal testimonio della buona coscienza: è l’allegrezza santa di un cuore, in cui regna Iddio. La pace è il cammino alla perfezione, anzi nella pace si trova la perfezione, ed il demonio, che conosce assai bene tutto questo, fa tutti gli sforzi per farci perdere la pace. ( Ep.I,607)

Dagli scritti di Padre Pio:

Rammentatevi poi che la pace dello spirito può mantenersi anche in mezzo a tutte le tempeste della vita presente; essa, sapete benissimo, consiste essenzialmente nella concordia col nostro prossimo, desiderandogli ogni bene; consiste ancora nell’essere in amicizia con Dio, mediante la grazia santificante; e la prova di essere uniti a Dio ne è quella morale certezza che noi abbiamo di non aver peccato mortale, che gravida sulla nostra anima. La pace infine consiste nell’aver riportato vittoria sul mondo, sul demonio e sulle proprie passioni. ( Ep.II,189)

Dagli scritti di Padre Pio:

Stiamo bene all’erta di non mai turbarci per qualsiasi sinistro accidente potesse a noi venire, essendo questo mai scompagnato dalla imperfezione, avendo sempre la sua origine nell’egoismo e nell’amor proprio. Di più quando il nostro cuore è inquieto, più frequenti e più diretti sono gli assalti del nemico, il quale approfitta della naturale debolezza, la quale c’impedisce il diritto sentiero della virtù. Il nemico di nostra salute conosce troppo bene che sicuro indizio dell’assistenza divina è la pace del cuore e perciò non lascia sfuggirsi cosa alcuna per farcela perdere … Gesù ci aiuterà.(Ep.I,603)

Dagli scritti di Padre Pio:

Stimiamoci qual siamo in verità, un nulla, una miseria, una debolezza …capaci di convertire il bene in male, di abbandonare il bene per il male … con questa persuasione fissa nella mente tu:

1° non ti compiacerai mai di te stesso per qualunque bene tu possa scorgere, perché tutto ti viene da Dio ed a lui ne darai l’onore e la gloria;

2° non ti lamenterai mai delle offese, da qualunque parte ti vengono fatte;

3° scuserai tutti colla carità cristiana, tenendo a te presente l’esempio del Redentore che scusò persino i suoi crocifissori dinanzi al Padre suo;

4° gemerai sempre come povero dinanzi a Dio;

5° non ti meraviglierai affatto delle tue debolezze ed imperfezioni, ma riconoscendoti per quello che tu sei, ti arrossirai della tua incostanza ed infedeltà a Dio, ed in Lui proponendo e confidando, ti abbandonerai tranquillamente sulle braccia del celeste Padre come un tenero bambino su quelle materne. ( Ep.IV,257)

Tratto dall’Epistolario I,II,IV, II edizione anno 1973,1975,1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

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