– Dio nostra Sorgente -

La nostra natura umana, chissà perché, naturalmente non tende all’unità, ma alla separazione. Le differenze non riescono ad essere viste come motivo di comunione maggiore, di ricchezza reciproca ma, al contrario, le differenze generano continue divisioni e non è questa la volontà di Dio. Pregando per l’unità della Chiesa, pregando per l’unità dei cristiani, occorre quell’atteggiamento di umiltà: non avere la pretesa ma avere l’amore, l’accoglienza, il rispetto, partire dall’idea che tutti sono in buona fede e che nel cuore accolgano l’amore del Signore, e che tutti soffriamo quando qualcuno si allontana dalla fede, quando qualcuno si allontana dalla propria Chiesa. Un dolore grande: è come se una mamma perdesse il proprio figlio e continuasse poi a cercarlo, con la speranza che un giorno torni a casa.

San Pio scriveva:

Non vi nascondo … le strettezze che prova il mio cuore nel vedere tante anime che vanno apostatando da Gesù e quello che più mi fa agghiacciare il sangue intorno al cuore si è che molte di tali anime si allontanano da Dio, fonte di acqua viva, pel solo motivo che si trovano esse digiune della parola divina. Le messi sono molte, gli operai sono pochi. Chi dunque raccoglierà le messi nel campo della chiesa, che sono ormai tutte imminenti alla maturità? Andranno esse disperse sul suolo per la paucità degli operai?… Preghiamo per la causa della santa Chiesa,, nostra tenerissima madre; consacriamo e santifichiamoci tutto a Dio e totalmente a questo fine, ed intanto aspettiamo aspettando. ( Ep. I,466)

Riflessione:

Preghiamo per la nostra Chiesa, preghiamo affinché essa manifesti l’amore materno per i suoi figli. Preghiamo perché, appartenendo ad essa, si riesca ad attingere quest’acqua pura, si faccia l’esperienza della grazia e si desideri sempre più appartenerle, senza allontanarsi mai da essa.  Eppure in tanti si allontanano, troppi. Preghiamo perché ognuno riscopra l’esigenza di tornare alla sorgente, di tornare all’acqua limpida, all’acqua pura, senza illudersi alle fonti inquinate del mondo che illudono ma poi lasciano la vita senza senso, alla ricerca sfrenata di emozioni che poi portano un po’ alla deriva.

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Fin dal giorno del battesimo, per la maggior parte di noi nella più totale inconsapevolezza, è iniziata la nostra appartenenza alla Chiesa. Siamo divenuti parte di questo corpo mistico di cui Cristo è il capo e noi siamo le membra. E ciò che tiene unita la Chiesa è l’amore di Dio, riversato nel cuore di ognuno di  noi; esso è ciò è che ci tiene legati a lui, è ciò che ci permette di essere attirati. L’amore per Gesù dovrebbe coincidere con l’amore per la Chiesa e l’amore che Gesù manifesta è lo stesso che la Chiesa manifesta. Tante volte sembra non essere così, ma è la nostra responsabilità; siamo noi chiamati a manifestare l’amore di Dio, siamo noi come famiglia, tenuta insieme dal suo amore, un amore che dovrebbe aiutarci a superare i limiti umani, le resistenze. Ognuno di noi dovrebbe lasciarsi divinizzare da Dio e nel divinizzarsi, manifestarlo.

San Pio scriveva:

Dopo l’amore di nostro Signore, ti raccomando, o figliuola, quello della Chiesa sua sposa, di questa cara e dolce colomba, la quale solo può fare le uova, e far nascere i colombini e le colombine allo Sposo. Ringrazia Dio cento volte il giorno d’essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tanti santi nostri fratelli che ci precedettero nel felice passaggio. Abbi gran compassione a tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi sopra tutta la faccia della terra, perché non vi è al mondo provincia, dove non ve ne siano molti. ( Ep. III,707)

Riflessione:

E’ bello pensare che in ogni parte del mondo vi siano pastori, predicatori, guide d’anime, ovunque, anche lì dove la fede è quasi sconosciuta, lì dove la parola di Dio stenta ad arrivare per mille motivi, lì dove è combattuta, lì dove i cristiani sono perseguitati e uccisi, lì dove costantemente vengono torturati, eppure anche lì ci sono fedeli che annunciano, in ogni parte del mondo. Sembra quasi che lì dove c’è maggiore persecuzione, la fede è più esemplare. Ringraziamo davvero il Signore di essere figli di Dio, figli di questa Chiesa, ringraziamo il Signore di questo privilegio, preghiamo perché tutti possano goderne, grazie all’impegno per la comunione, grazie all’impegno per l’unità. Preghiamo tanto per essere in comunione con tutti coloro che pregano, perché in ogni momento della giornata possano essere presentate al Signore le nostre intenzioni, perché questa comunione di preghiera possa generare qualcosa di nuovo. Preghiamo perché questa volontà di Dio si compia, preghiamo perché il cuore dell’uomo si converta.

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San Pio scriveva:

Pregate per i perfidi, pregate per i tiepidi, pregate per i fervorosi ancora, ma specialmente pregate pel sommo Pontefice, per tutti i bisogni spirituali e temporali della santa Chiesa, nostra tenerissima madre; ed una preghiera speciale per tutti coloro che lavorano per la salute delle anime e per la gloria di Dio colle missioni fra tanta gente infedele ed incredula… Pregate, pregate per tutti. ( Ep. II,70/71)

Riflessione:

Conosciamo tante persone senza fede, o almeno che ci appaiono tali: preghiamo per loro. Conosciamo tante persone superficiali: preghiamo per loro, ma preghiamo anche per coloro che hanno una grande fede. Come ci raccomanda San Pio, ma come la Chiesa ci invita a fare ogni giorno, preghiamo per il nostro Papa, preghiamo per i nostri vescovi, per i sacerdoti, preghiamo per tutti i figli di Dio. Preghiamo per chi è in cammino per diventare figlio di Dio, preghiamo per tutti coloro che hanno rinnegato la fede; preghiamo per chi cerca di dare un senso alla propria vita; preghiamo per chi pensa di averla realizzata senza Dio.

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San Pio scriveva:

Gesù e Maria siano sempre nel vostro cuore e vi facciano sempre più crescere nella bella virtù della carità che è vincolo della perfezione cristiana … Finisca una volta per sempre la apostasia di tante anime dall’ovile di Gesù Cristo. Venga presto il regno di Dio; santifichi questo piissimo Padre la sua Chiesa; faccia piovere abbondantemente la sua misericordia sopra quelle anime che non ancora l’hanno fin qui conosciuto … Illumini questo sì tenerissimo Padre le intelligenze di tutti gli uomini … Allontani … questo Padre tre volte santo dalla sua Chiesa ogni scissura che esiste ed impedisca che altre ne potessero nascere, affinché vi sia un solo ovile ed un solo Pastore … Non dimenticate mai di pregare per tutti gli esposti bisogni, e così, senza essere né un apostolo né un sacerdote e né un missionario, ne conseguirete intanto quella corona che il Padre celeste preparò ab aeterno a costoro. ( Ep. III,61/62)

Riflessione:

E’ un’autentica preghiera per l’unità, è una preghiera universale. Non bisogna essere apostoli, sacerdoti, missionari, ma pregare per questa intenzione ci fa conseguire la corona che il Padre celeste da sempre ha preparato per chi dona la propria vita alla Chiesa, all’unità, alla comunione, alla realizzazione del suo progetto di amore: “ Che tutti siano uno, Padre, come io e te siamo uno ”.

Tratto dall’ Epistolario I, II, III, II edizione anno 1973, 1974, 1977 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

Le riflessioni sono del nostro Parroco don Emilio Lonzi.

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