– Natale festa di tenerezza -

San Pio scriveva:

Tutte le feste della Chiesa sono belle … La Pasqua, sì è la glorificazione …  ma il Natale ha una tenerezza, una dolcezza infantile che mi prende tutto il cuore.

Riflessione:

E’ così: il Natale ha questa tenerezza, questa dolcezza infantile che prende tutto il cuore. Gesù ha portato a compimento tutta la sua missione, ma è bello ogni tanto ripensare a come tutto ebbe inizio. C’è una chiara nostalgia di certi momenti, ma di quella nostalgia andremo a ritrovare le radici profonde; di quella nostalgia andiamo come se si andasse alla sorgente, lì dove l’acqua inizia a venir fuori nella sua massima purezza. Certo, poi, diventa sempre più importante perché poi disseta, irriga, addirittura a volte permette la navigazione, ma è bello avere sempre nostalgia di una sorgente e ogni tanto col cuore tornare a visitarla e riconsiderare quell’essenza di purezza; è così che possiamo immaginare Gesù Bambino, come una sorgente, come una delle parti migliori della storia, che poi, logicamente, sarà una sequenza di eventi. Chiediamo allo Spirito Santo di insegnarci questo modo di tornare alla sorgente; chiediamo allo Spirito Santo la capacità di comprendere nuovamente il Dio che si fa bambino, perché grazie alla sua efficace azione, a causa di questa grazia di Dio che lo Spirito Santo dona, possiamo essere maggiormente consapevoli di questo mistero di Dio che si fa bambino e con noi questa storia, ancora una volta, ricomincia. Gesù è la luce che illumina le tenebre. Fa quasi eco questa espressione con la prima parola della creazione:”Sia la luce: e la luce fu”. Nulla fu creato prima della luce. Quel primato della luce continua a riflettersi nella nostra esperienza di fede. E come nella creazione c’è il primato della luce, nella ri-creazione, nella storia della redenzione torna il primato della luce: Gesù nostra luce. La caratteristica fondamentale di questa esperienza è data da tutto ciò che ha a che fare con la luce: una nuova stella era sorta nel cielo e la stella è luce, una luce che guida i magi che con la loro sapienza cercavano di dare un senso a questa stella che si muoveva.

San Pio scriveva:

Gesù Bambino sia la stella che ti guida lungo il deserto della vita presente.

Riflessione:

Di luce in luce. La luce di quella notte continuerà ad illuminare il mondo, chiederà ad ognuno di noi, in qualche modo, di partecipare di questa luce, affinché nel consumarsi di ciò che lasciamo bruciare, abbiamo consapevolezza di illuminare il mondo.

San Pio scriveva:

In questo giorno così bello non mancherò da parte mia di innalzare fervidi voti al divin Infante, affinché faccia discendere sopra di voi e di tutta la famiglia le più elette sue benedizioni in questa vita e vi dia il santo Paradiso nell’ altra.

Riflessione:

Mi piace pensare che il giorno del Natale non si esaurisce nelle 24 ore ma dura 8 giorni; 8 giorni per contenere il mistero dell’incarnazione, come 8 giorni per contenere il mistero della redenzione. Questo giorno tutto speciale, un giorno da vivere ora per ora, momento per momento, un giorno in cui godere di ogni grazia e benedizione dal cielo, un giorno in cui il Dio dal più alto dei cieli ci raggiunge sulla terra e viene a convivere con noi; addirittura ad abitare presso di noi. Nella sua presenza una benedizione, la benedizione che ci trasforma, la benedizione che aumenta la fede, la speranza, la carità. Accogliamo Gesù nella nostra vita.Venire in chiesa in questi giorni è un po’ come raggiungere Betlemme; veniamo per incontrare il bambino, veniamo per adorarlo. Questo deve essere il nostro pensiero: venire in chiesa per adorarlo e uscire fuori dalla chiesa per adorarlo. I pastori si fermarono e adorarono Gesù Bambino, i magi, prostrati, lo adorarono. Nell’adorazione c’è tutta una partecipazione; l’adorazione non è un concetto, non è una spiegazione; è un modo di vivere.

San Pio scriveva:

Sebbene ho pregato sempre con tutto il fervore del mio spirito la pietà divina per il vostro benessere spirituale più che temporale, in questi giorni mi riprometto di svotare tutto il mio spirito dinanzi al divin Pargolo per voi, affinchè vi riempia tutto del suo divino spirito.

Riflessione:

Questo spirito di amore, questo spirito divino … Lasciamoci conquistare da questo mistero del Natale, lasciamoci conquistare da Gesù Eucaristia, lasciamoci conquistare da questa sua presenza, lasciamoci conquistare arrendendoci al suo amore. Troppe volte poniamo resistenza, troppe volte evitiamo, troppe volte ci allontaniamo, andiamo nella direzione opposta. In questo tempo di silenzio, guardando Gesù Eucaristia, rendiamoci conto se il nostro cuore è davvero aperto all’accoglienza di Gesù, se la nostra vita è davvero a braccia aperte per accogliere e abbracciare questo mistero di amore, di modo che, poi, ogni scelta successiva sarà semplicemente conseguenza di questo meraviglioso, straordinario incontro con Dio e con il suo amore.

Scritti tratti dall’ Epistolario di San Pio da Pietrelcina

Le riflessioni sono del nostro Parroco don Emilio Lonzi

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