risalita1 – Tendere alla perfezione -

Dagli scritti di Padre Pio:

Quando poi soffro, padre, nel vedere che Gesù non solo non viene curato dagli uomini, ma quello che è peggio anche insultato e più di tutto con quelle orrende bestemmie. Vorrei morire o almeno divenir sordo, anziché sentire tanti insulti che gli uomini fanno a Dio.     (Ep.I, 232)

Dagli scritti di Padre Pio:

Le virtù poi che perfezionano la persona devota in riguardo al regime dei propri sensi sono tre:la modestia, la continenza e la castità. Colla virtù della modestia l’anima devota viene a regolare tutti i suoi moti esteriori. A ben ragione dunque san Paolo raccomanda a tutti questa virtù e la dichiara necessaria; e quasi che tutto questo non bastasse vuole ancora che questa virtù sia manifesta a tutti. Colla continenza poi l’anima viene a trattenere tutti i sensi: vista, tatto, gusto, odorato, udito dai soverchi diletti, sebbene leciti. Colla castità, virtù che sublima la nostra natura a quell’angelica, l’anima reprime la sensualità e la distacca dai diletti che sono vietati. Questo è il nobilissimo quadro della perfezione cristiana. Beata quell’anima che possiede tutte queste belle virtù, tutti i frutti dello Spirito Santo che è in lei.   (Ep.II,203)

Dagli scritti di Padre Pio:

Passiamo adesso a considerare quello che l’anima deve praticare, perché lo Spirito Santo possa sicuramente in lei vivere. Il tutto si riduce alla mortificazione della carne coi vizi e colle concupiscenze ed al riguardarsi dallo spirito proprio. Per ciò che riguarda la mortificazione della carne san Paolo ci avverte che “ quelli che sono veri cristiani, hanno crocifisso la loro carne coi vizi e le concupiscenze”.  (Ep.II,204)

Dagli scritti di Padre Pio:

San Paolo in proposito ci avvisa: “Se viviamo per lo Spirito, camminiamo per lo Spirito”, quasi come se volesse dirci a comune nostra edificazione:vogliamo vivere spiritualmente, cioè mossi e guidati dallo Spirito del Signore? Siamo accorti nel mortificare lo spirito proprio, il quale ci gonfia, ci  rende impetuosi, ci dissecca; badiamo insomma a reprimere la vanagloria, l’iracondia, l’invidia: tre spiriti maligni che tengono schiavi la maggior  parte degli uomini. Questi tre spiriti maligni si oppongono estremamente con lo Spirito del Signore. (Ep.II,204)

Tratto dall’ Epistolario II, II editione anno 1975 a cura di Melchiorre da Pobladura  e Alessandro da Ripabottoni.


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