– Esortazioni -

Dagli scritti di Padre Pio:

Io veggo che tutte le stagioni dell’anno si trovano nelle anime vostre: che talora sentite l’inverno di molte sterilità, distrazioni, svogliatezze e noie; ora le rugiade di maggio, con l’odore dei santi fioretti; ora i calori del desiderio del piacere al nostro Sposo divino. Non rimane dunque se non l’autunno, del quale non vedete voi gran frutti, però occorre bene spesso che al tempo di batter le biade e di premere le uve, si trovino raccolti maggiori di quelle che promettevano le mietiture e le vendemmie.Voi vorreste che tutto fosse nella primavera e nell’estate; ma no, mie dilettissime figliuole, bisogna che sia questa vicissitudine così nell’interno come nell’esterno. Nel cielo tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto d’autunno quanto al godimento, tutto d’estate quanto all’amore. Non vi sarà alcun inverno; ma qui l’inverno è necessario per esercizio dell’annegazione, e di mille piccole ma belle virtù, che si esercitano nel tempo della sterilità. (Ep.III,587/588)

Dagli scritti di Padre Pio:

L’umiltà e la carità sone le corde maestre, tutte le altre sono dipendenti da esse; bisogna solamente mantenersi bene in queste due. L’una è la più bassa, l’altra è la più alta. La conservazione di tutto l’edificio dipende dalle fondamenta e dal tetto; se si tiene il cuore indirizzato all’esercizio di queste, non s’incontrano poi difficoltà nelle altre. Queste sono le madri delle virtù, quelle le seguono come fanno i piccoli pulcini le loro madri. (Ep.III,588)

Dagli scritti di  Padre Pio:

Il Signore fa vedere e chiama; ma non si vuol vedere e rispondere, perché piacciono i propri interessi. Capita anche, a volte, per il fatto che la voce si è sempre udita, che non la si avverte più; ma il Signore illumina e chiama. Sono gli uomini che si mettono nella posizione di non poter udire più.   (Archivio di  Padre Pio)

Dagli scritti di  Padre Pio:

Che cosa daremo al Signore in cambio di ciò che egli dà a noi?… Ah! Gesù sia ringraziato, amato e benedetto dal cielo e dalla terra; e questo dolcissimo Dio nostro sorrida sempre al tuo cuore, mia ottima figliuola, sorregga sempre il tuo spirito, ti ricolmi di tutti i suoi carismi, ti ricompensi infine col suo eterno possesso i sacrifizi che sostieni e sosterrai per amor suo.    (Ep.III,246)

Tratto dall’Epistolario III, a cura di Melchiorre da Poblatura e Alessandro da Ripabottoni, II edizione anno 1977

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