TRINITA – Dio è tutto -

Dagli scritti di Padre Pio:

Ecco, padre, le condizioni con le quali dobbiamo darci a Dio: che da qui in avanti egli faccia la sua volontà su di noi e che distrugga la nostra a suo piacere. Oh quanto sono felici coloro che Dio maneggia a seconda dei suoi voleri, e che esercita, o con la tribolazione o con la consolazione. I veri servi di Dio hanno sempre più stimato l’avversità, come più conforme alla strada che percorse il nostro Capo, il quale operò la nostra salute a mezzo della Croce e degli obbrobri. (Ep.IV,106)

Dagli scritti di Padre Pio:

Vivete, o figliuoli, finché piace a Dio, in questa valle di miserie con una totale sommissione alla sua santa volontà. Vivete tranquilli, fate riposare i vostri cuori dolcemente nella volontà di Dio. O Dio! Di quanto noi siamo debitori a questa vostra divina ed amabile bontà, che ci avete fatto desiderare con tanto ardore di vivere o morire nella vostra dilezione… speriamo ancora, che il nostro dolcissimo Salvatore, che ci dà la volontà di ciò desiderare, ci dia ancora la grazia di eseguirlo sino al termine del nostro pellegrinaggio. (Ep.IV,372)

Dagli scritti di Padre Pio:

Cammina dunque, figliuol mio, con semplicità, e non fare tante riflessioni o dispute: per te in questo mondo non c’è altro che Dio, e tu di tutto il resto non ti devi curare se non quando Dio lo vuole da te. E se Dio lo vuole, io ti prego a non avere tanti riguardi e rispetti; fissa il tuo sguardo in lui solo ed in te stesso, e non vedrai né Dio, senza bontà, né te stesso senza miseria, e sempre la di lui bontà favorevole e propizia alle tue miserie oggetto della sua bontà e misericordia. Non rimirare dunque altro che questo, ma con occhio fisso, fermo e stabile; tutto il rimanente guardalo come di passaggio. (Ep.IV,417)

Dagli scritti di Padre Pio:

Rallegriamoci, ché il giorno verrà in cui canteremo al nostro dolcissimo amante, riposo dolcissimo di tutti i cuori innamorati delle sue bellezze, inni più lieti. Rallegriamoci, vi dico, ché il giorno verrà, ed io lo spero, in cui il nostro cuore non sarà straziato dal rimorso crudele di non amare abbastanza il dolce Signore. Ed intanto prepariamoci a questo gran giorno, e se vogliamo bene a Gesù, scuotiamoci una volta e lungi sia da noi tutto ciò che sa di mondo e riflettiamo bene che tutte le pene di questa vita non hanno, al dir di san Paolo, nulla di proporzione con la gran gloria che ci spetta. (Ep.II,492)

Tratto dall’epistolario II, II edizione anno 1975 e dall’epistolario IV, II edizione anno 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni

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