y1phs42e7Z8xAeig_PyzKKWD5TsQE2mxtLwjiDtDKdwjj76Bz9RlUgDW-yGqV0Vjyd0Za8E-f6-7kI[1] – Dio amore infinito -

Dagli scritti di Padre Pio:

Ahimè! Che spina acuta io sento nel mezzo del mio spirito, che mi fa spasimare di amore dì e notte. Che dolore acerbo io esperimento nelle estremità e dalla parte del cuore! … In mezzo a tanto strazio amoroso e doloroso insieme, si avverano due sentimenti contrari: uno che vorrebbe respingere da sé il dolore, l’altro che il desidera. Ed il semplice pensiero di vivere per qualche tempo senza di un tale acuto ed amoroso martirio m’atterrisce, mi spaventa, mi fa agonizzare.(Ep.I,1103)

Dagli scritti di Padre Pio:

In mezzo a tanto strazio sento la forza di pronunziare il doloroso fiat. Oh fiat! Quanto sei dolce ed amaro insieme! Tu ferisci e risani, impiaghi e guarisci, dài morte e nell’istesso tempo dài anche vita! Oh dolci tormenti! Perché siete tanto insoffribili e tanto cari insieme? Oh dolci ferite! Perché mentre siete tanto dolorose, imbalsamate nell’istesso tempo lo spirito, e lo preparate a sottoporsi a colpi di novelle prove? (Ep.I,1103)

Dagli scritti di Padre Pio:

Io cerco Dio, ma dove rinvenirlo? Si è dileguata ogni idea istessa di un Dio Signore, Padrone, Creatore, Amore e Vita. Tutto egli fugò, ed io, ahimè, mi sono sperduto fra il folto tenebrio delle più folte tenebre, riandando invano tra i ricordi sparsi, un amore sperduto e più non potendo amare. O mio Bene, dove ti trovi, io ti perdei, ne sono smarrito dal rintracciarti, perché gustosa ne accettasti l’offerta piena che ti feci, e tutto tu hai ripreso e ritieni sovrana padronanza. (Ep.I,1028)

Dagli scritti di Padre Pio:

Sono perduto, sì, perduto nell’ignoto. Di tutto sono privo … Ho fame, padre mio, del ritorno del mio Dio nell’anima mia: datemi lui, sfamatemi di lui, vita mia e mio tutto … Mio Dio! E’ necessario questo grido, solo questo mi resta in tanto penare. Di nulla più intendo, assai io temo di essere abbandonato per sempre a me stesso e temendo mi afferro, o mi arrischio d’affermarmi all’ubbidienza, ma che inconscio, a me sembra pure sfuggirmi. (Ep.I.1030)

Dagli scritti di Padre Pio:

Non ne posso più. Ogni istante per me è una morte delle più spietate. Non posso più vivere dopo che egli mi ha così piagato e plasmato con tutto se stesso. Il piccolo vaso della mia esistenza non può contenere l’infinito Amore. (Ep.III,887)

Tratto dall’ Epistolario I e III, II edizione anno 1973 e 1977 a cura di Melchiorre da Poblatura e Alessandro da Ripabottoni.

Be Sociable, Share!