Adorazione Eucaristica per i tre giorni di esposizione del SS.  Sacramento.


images[2]Mercoledì delle ceneri

Preghiera a Gesù Sacramentato

Ti adoriamo, Signore, in tutti i tabernacoli del mondo.

Sì, essi sono con noi, per noi … Grazie, Signore, di questo dono smisurato.

Il cielo s’è rovesciato sulla terra. Il cielo stellato è piccolo. La terra è grande,

perché è trapunta dovunque dall’Eucarestia: Dio con noi, Dio fra noi, Dio per noi”. (Chiara Lubich)


Orazione di S. Caterina da Siena alla SS. Trinità nell’invocazione dello Spirito Santo:

Spirito Santo, vieni nel mio cuore

e con la tua potenza

trailo a te, Dio,

e dammi carità con timore.

Guardami, Cristo,

da ogni mal pensiero

riscaldami e infiammami

del tuo dolcissimo amore

si’ che ogni pena

mi sembri leggera.

Santo mio Padre

e dolce mio Signore,

sii tu mio aiuto

in tutto il mio operare.

Cristo, amore. Cristo amore!

Amen”.

Gesù, vittima d’amore                                                  Noi t’adoriamo

Gesù ostia vivente                                                        Noi t’adoriamo

Gesù nutrimento delle anime                                         Noi t’adoriamo


Dagli scritti di Padre Pio:

Non temere Dio, perché non vuol farti alcun male. Rappresenta alla tua immaginazione Gesù crocifisso, tra le tue braccia e sul tuo petto, e di’ cento volte, baciando il suo costato:“Quest’è la mia speranza, la sorgente della mia felicità; quest’è il cuore dell’anima mia; mai nulla mi separerà dal suo amore; io lo posseggo e non lo lascerò, finché non mi mette nel luogo di sicurezza”. Digli spesso:“Che cosa posso io avere sulla terra o che posso pretendere nel cielo, se non voi, o mio Gesù? Voi siete il Dio del mio cuore e l’eredità che io desidero eternamente”. (Ep.III,502)

Dagli scritti di Padre Pio:

La maniera ordinaria della mia orazione è questa. Non appena mi pongo a pregare, subito sento che l’anima incomincia a raccogliersi in una pace e tranquillità da non potersi esprimere colle parole. I sensi restano sospesi, ad eccezione dell’udito, il quale alcune volte non viene sospeso; però ordinariamente questo senso non mi dà fastidio, e debbo confessare che anche se a me intorno si facesse del grandissimo rumore, non per questo riesce a molestarmi menomamente. Da qui capirete che poche sono le volte che riesco a discorrere coll’intelletto. (Ep.I,420)

Dagli scritti di Padre Pio:

Non posso affatto credere e quindi dispensarti dal meditare solo perché a te sembra di non ricavarci nulla . il sacro dono dell’orazione, mia buona figliuola, sta posto nella destra mano del Salvatore, ed a misura che tu sarai vuota di te stessa, cioè dell’amore del tuo corpo e della tua propria volontà, e che ti andrai ben radicando nella santa umiltà, il Signore lo andrà comunicando al tuo cuore. Abbi pazienza nel perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di camminare a piccoli passi, finché abbi gambe per correre, o meglio ali per volare. (Ep.III,979)

Dagli scritti di Padre Pio:

Non conosco altro rimedio al riguardo, all’infuori di questo: uscire da questa ansietà, perché dessa è uno dei maggiori traditori che la vera virtù e soda devozione possa avere … non ti scordare di portare, figlia mia, con te all’orazione questa considerazione, perché con essa ti avvicinerai a Dio, e ti metterai alla sua presenza per due principali ragioni: la prima, per rendere a Dio l’onore e l’ossequio che gli dobbiamo, e ciò può farsi senza che egli parli a noi né noi a lui, perché quest’obbligo si adempie riconoscendo che egli è il nostro Dio e noi sue vili creature, che stiano prostrate col nostro spirito avanti (al) di lui cospetto e senza che lui ci parli … la seconda ragione per la quale uno si pone alla presenza di Dio nell’orazione è per parlargli e sentire la sua voce per mezzo delle sue ispirazioni ed illuminazioni interne, ed ordinariamente questo si fa con un grandissimo gusto, perché è una grazia segnalata per noi il parlare ad un Signore così grande, il quale, quando risponde, spande sopra di noi mille balsami ed unguenti preziosi che recano una grande soavità all’anima, ascoltando i suoi comandi. (Ep.III,982)


images[2] - Giovedì dopo le ceneri

Preghiera a Gesù Sacramentato

Volto adorabile di Gesù,

sola bellezza che rapisca il mio cuore,

imprimi in me la tua divina somiglianza,

perché tu possa guarire la mia anima,

senza contemplare te stesso”. ( S.Teresa di Lisieux)


Orazione di S. Caterina da Siena alla SS. Trinità nell’invocazione dello Spirito Santo:

Spirito Santo, vieni nel mio cuore

e con la tua potenza

trailo a te, Dio,

e dammi carità con timore.

Guardami, Cristo,

da ogni mal pensiero

riscaldami e infiammami

del tuo dolcissimo amore

si’ che ogni pena

mi sembri leggera.

Santo mio Padre

e dolce mio Signore,

sii tu mio aiuto

in tutto il mio operare.

Cristo, amore. Cristo amore!

Amen”.

Gesù, Maestro di verità                                               Noi T’adoriamo

Gesù, potenza di Dio                                                   Noi T’adoriamo

Gesù, Parola di Dio                                                     Noi T’adoriamo


Dagli scritti di Padre Pio:

Iddio vuole sposarsi coll’anima in fede e l’anima che deve celebrare questo celeste connubio in fede pura deve camminare, la quale soltanto è mezzo adatto ed unico per quest’unione d’amore. L’anima, dico, per assorgere alla divina contemplazione, deve essere purificata di tutte le imperfezioni non solo attuali, che si ottiene con purga sensitiva, ma sibbene da tutte le imperfezioni abituali, che sono certe affezioni, certe abitudini imperfette che la purga del senso non è riuscita di estirpare e che rimangono nell’anima come allo stato di radice; e che si ottiene con la purga dello spirito, colla quale Iddio con una luce altissima penetri tutta l’anima, intimamente la trafigga e tutta la rinnovi. (Ep.I,441)

Dagli scritti di Padre Pio:

Ama la tua abiezione. Se sei umile, tranquilla, dolce, piena di fiducia tra queste oscurità ed impotenze; se non t’impazienti, se non ti dai troppa sollecitudine, se non ti turbi per tutto ciò che andrai soffrendo, ma di buon animo, non dico allegramente, ma francamente e fermamente abbraccerai tutte le croci, e ti contenterai di restare tra le tenebre di spirito che il cielo ti manderà, tu allora amerai la tua abiezione. E cosa significa abiezione, se non che oscurità ed impotenza? Amati in cotesto stato per amore di colui, che così vuole, ed amerai la tua propria abiezione, che è il più alto grado dell’umiltà. (Ep.III,288)

Dagli scritti di Padre Pio:

Vogliamo camminare bene? Ebbene applichiamoci a battere la strada che è più vicina a noi. Imprimiti bene nella mente ciò che sto per dire: noi desideriamo alcune volte di essere buoni angeli, e trascuriamo di essere buoni uomini. La nostra imperfezione ci deve accompagnare fino sul feretro, noi non possiamo giungervi senza terra; non conviene addormentarvici né voltarvici, giacché siamo dei piccoli pulcini, senza le ali però. Noi moriamo poco a poco alla vita fisica, ed è questa una legge ordinaria tenuta dalla provvidenza; ed alla stessa maniera bisogna far morire anche le nostre imperfezioni di giorno in giorno; o felici imperfezioni, potremmo esclamare, che ci fanno conoscere la nostra grande miseria, ci esercitano nella umiltà, al disprezzo di noi stessi, alla pazienza e diligenza; nonostante le quali Dio osserva la preparazione del nostro cuore, la quale è perfetta. (Ep.III,683)

Dagli scritti di Padre Pio:

L’anima non potrà unirsi a Dio senza che essa si spogli da ogni sensibile naturale, spirituale e soprannaturale intellezione ed affezione. Lo spirituale deve astrarsi dai sensi e dalle operazioni intellettuali, elevarsi al di sopra di tutti gli oggetti sensibili, sopra tutti i principi intelligibili della scienza, al di sopra di ogni naturale discorso, al di sopra delle stesse essenze immutabili e sopra le caduche e temporanee e salire sulle ali della fede per unirsi a Dio, il quale è superiore a tutte le cose. Qualunque notizia anche della più sublime, che in questa vita possiamo avere di Dio dista sempre infinitamente da quello che Dio è in se stesso; e tutto ciò che un’anima possa avere di Dio in questa vita è sempre come un’ombra riguardo a ciò che Dio è in stesso. S. Paolo ai Corinti lo dice chiaramente: “Occhio giammai vide, né orecchio udì, né cuor d’uomo cadde mai quello che Dio tiene preparato a coloro che l’amano”. Dunque se l’anima vuole unirsi a Dio in questa vita per grazia ed amore deve necessariamente privarsi di tutti ciò che per gli occhi può entrare, che può percepire coll’orecchio, fabbricarsi con l’immaginazione, comprendere col cuore. Inoltre l’anima non può distintamente in questa vita percepire se non ciò che cade sotto genere e sottospecie; ma Iddio non cade sotto nessuna specie né sotto nessun genere. (Ep.III,937)


images[2]- Venerdì dopo le ceneri

Preghiera a Gesù Sacramentato:

Rapisca, ti prego, Signore

l’ardente e dolce forza del tuo amore

la mente mia da tutte le cose

che sono sotto il cielo,

poiché io muoia per amore dell’amor tuo,

come tu ti sei degnato di morire

per amor dell’amor mio. (S. Francesco d’Assisi)

Orazione di S. Caterina da Siena alla SS. Trinità nell’invocazione dello Spirito Santo:

Spirito Santo, vieni nel mio cuore

e con la tua potenza

trailo a te, Dio,

e dammi carità con timore.

Guardami, Cristo,

da ogni mal pensiero

riscaldami e infiammami

del tuo dolcissimo amore

si’ che ogni pena

mi sembri leggera.

Santo mio Padre

e dolce mio Signore,

sii tu mio aiuto

in tutto il mio operare.

Cristo, amore. Cristo amore!

Amen”.

Gesù, Verbo incarnato                                                 Noi T’adoriamo

Gesù, dono del Padre                                                  Noi T’adoriamo

Gesù, Salvatore del mondo                                          Noi T’adoriamo


Dagli scritti di Padre Pio:

Sappi poi, o figliuola, che la carità ha tre parti: l’amor di Dio, l’affetto a sé stesso e la dilezione del prossimo; e le mie povere istruzioni ti mettono per la strada di praticar tutto questo. Gitta spesso fra il giorno tutto il tuo cuore, il tuo spirito ed il tuo pensiero in Dio con una grande confidenza e digli con il profeta reale: “Signore, io sono tua, salvami”. Non ti trattenere molto a considerare qual sorta di orazione Iddio ti dia, ma segui semplicemente ed umilmente la sua grazia nell’affetto che devi avere per te stessa. (Ep.III,736)

Dagli scritti di Padre Pio:

Tieni bene aperti gli occhi, senza soverchiamente stancarti, sopra le cattive inclinazioni per sradicarle. Non ti spaventare mai di vederti miserabile e ripiena di cattivi umori, pensa al tuo cuore con un gran desiderio di perfezionarlo. Abbi una cura indefessa di dolcemente e caritativamente raddrizzarlo quando egli inciamperà. Sopra tutto affaticati quando puoi per fortificare la parte superiore dell’anima, non trattenendoti nei sentimenti e consolazioni, ma nelle risoluzioni,propositi ed aspirazioni, che la fede, la guida e la ragione ti spireranno…(Ep.III,736)

Dagli scritti di Padre Pio:

Sii buona col prossimo, e non usare gl’impeti di collera; proferisci nelle occorrenze molto spesso queste parole del Maestro.” Io li amo questi prossimi, Padre eterno, poiché tu li ami” (Gv.14,21;16,27) e tu me li hai dati per fratelli, e vuoi che come tu li ami, così io li ami … E non t’impressionare degli scatti d’impazienza che sei solita commettere perché in questi non ci sarà colpa se non quando procedono da volontà riflessa, cioè avvertentemente senza violentarsi per calmarsi. (Ep.III,736)

Dagli scritti di Padre Pio:

La prima virtù di cui ha bisogno l’anima che tende alla perfezione è la carità. In tutte la cose naturali il primo moto di esse, la prima inclinazione, il primo impeto è quello di tendere, è quello di andare al centro: è dessa una legge fisica; lo stesso parimenti avviene nelle cose soprannaturali: il primo moto del nostro cuore è quello di andare a Dio, che altro non è se non amare il suo proprio e vero bene. A buona ragione la carità vien detta dalla scrittura vincolo di perfezione. (Col.3,14) La carità ha per sorelle germane il gaudio e la pace. Il gaudio nasce dal godimento di possedere ciò che si ama. Ora dal momento che l’anima conosce Dio, è spinta naturalmente ad amarlo; se l’anima segue questo suo impulso naturale, che viene eccitato dallo Spirito Santo, ella già ama il supremo Bene. Eccovi che quest’anima fortunata è già in possesso della bella virtù della carità … non è questo un parto della mia mente, è la scrittura che ce lo dice: “ Chi sta nella carità, egli vive in Dio e Dio vive in lui”(Gv.4,16). Che cosa vuol dirci questo passo scritturale “ Chi sta nella carità, egli vive in Dio e Dio vive in lui?” Non denota forse che come l’anima votata a Dio, mediante la carità, ella è tutta di Dio, così Dio per comunicazione è tutto dell’anima ? (Ep.II,201)

Be Sociable, Share!