– L’Addolorata -

Dagli scritti di Padre Pio:

Mi sembra di penetrare quale fu il martirio della nostra dilettissima Madre…Oh se gli uomini penetrassero questo martirio! Chi riuscirebbe di compatire questa nostra sì cara corredentrice? Chi le ricuserebbe il bel titolo di “Regina dei martiri?” (Pietrelcina, 7 luglio 1913, Padre Pio a padre Benedetto, Ep. I, p. 384)

Dagli scritti di Padre Pio:

La Vergine Addolorata ci ottenga dal suo santissimo Figliuolo di farci penetrare sempre più nel mistero della croce ed inebriarci con lei dei patimenti di Gesù. La più certa prova dell’amore consiste nel patire per l’amato, e dopo che il Figliuolo di Dio patì per puro amore tanto dolori, non resta alcun dubbio che la croce portata per lui diviene amabile quanto l’amore. La santissima Vergine ci ottenga l’amore alla croce, ai patimenti, ai dolori ed ella che fu la prima a praticare il Vangelo in tutta la sua perfezione, in tutta la sua severità, anche prima che fosse pubblicato, ottenga a noi pure e essa stessa dia a noi la spinta di venire immediatamente a lei d’appresso. (Pietrelcina, 1 luglio 1915, Padre Pio a padre Agostino, Ep. I, p. 602)

Dagli scritti di Padre Pio:

Sforziamoci noi pure, come tante anime elette, di tener sempre dietro a questa benedetta Madre, di camminare sempre appresso ad ella, non essendovi altre strada che a vita conduce, se non quella battuta da Madre nostra: non ricusiamo questa via, noi che vogliamo giungere al termine. (Pietrelcina, 1 luglio 1915, Padre Pio a padre Agostino, Ep. I, p. 602)

Dagli scritti di Padre Pio:

La nostra celeste Madre per l’esuberanza del dolore rimase impietrita dinanzi al Figlio crocifisso, ma non puoi dire che ne fosse abbandonata. Anzi quando meglio l’amò di allora che soffriva e non poteva neppur piangere? Dunque consolati…e rassegnati a veder scendere la notte senza intimorirti. ( San Giovanni Rotondo, 26 maggio 1918, Padre Pio a Margherita Tresca, sua figlia spirituale, Ep. III, p. 189s)

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