– Immolarsi nel corpo e nell’anima -

Dagli scritti di Padre Pio:

L’anima non potrà unirsi a Dio senza che essa si spogli da ogni sensibile naturale, spirituale e soprannaturale intellezione ed affezione. Lo spirituale deve astrarsi dai sensi e dalle operazioni intellettuali, elevarsi al di sopra di tutti gli oggetti sensibili, sopra tutti i principi intelligibili della scienza, al di sopra di ogni naturale discorso, al di sopra delle stesse essenze immutabili e sopra le cose caduche e temporanee e salire sulle ali della fede per unirsi a Dio, il quale è superiore a tutte le cose … dunque se l’anima vuole unirsi a Dio in questa vita per grazia ed amore deve necessariamente privarsi di tutto ciò che per gli occhi può entrare, che può percepire coll’orecchio, fabbricarsi con l’immaginazione, comprendere col cuore. ( Ep.IV,937)

Dagli scritti di Padre Pio:

Compreso tutto della degnazione di Gesù verso di me, gli ho rivolto la solita preghiera con più confidenza: “ Oh Gesù, potessi amarti, potessi patire quanto vorrei e farti contento e riparare in un certo modo alle ingratitudini degli uomini verso di te!”. Ma Gesù mi ha fatto sentire assai la voce al mio cuore: “ Figlio mio, l’amore si conosce nel dolore, lo sentirai acuto nello spirito, e più acuto ancora lo sentirai nel corpo … Son pronto a tutto pur di fare la sua volontà. ( Ep.I,328)

Dagli scritti di Padre Pio:

Era la mattina del 20 settembre … Tutti i sensi interni ed esterni, non che le stesse facoltà dell’anima si trovarono in una quiete indescrivibile …  mi vidi un misterioso personaggio … la sua vista mi atterrisce … mi sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto … Chi mi libererà da me stesso?… Sarà necessario che io pronunzi il fiat nel mirare quel misterioso personaggio che mi impiagò tutto e non desiste dalla dura, aspra, acuta e penetrante operazione, e non dà tempo al tempo che venga a rimarginare le piaghe antiche, che già su di queste ne viene ad aprire delle nuove con infinito strazio della povera vittima? Deh padre mio, venite in mio aiuto, per carità! Tutto il mio interno piove sangue e più volte l’occhio è costretto a rassegnarsi a vederlo scorrere anche al di fuori. Deh! Cessi da me questo strazio, questa condanna, questa umiliazione, questa confusione! Non mi regge l’animo a potere e a saper resistere. ( Ep.I,1094/1090/1091)

Dagli scritti di Padre Pio:

Qualunque notizia anche della più sublime, che in questa vita possiamo avere di Dio, dista sempre infinitamente da quello che Dio è in se stesso; e tutto ciò che un’anima possa avere di Dio in questa vita è sempre come un’ombra riguardo a ciò che Dio è in se stesso. S. Paolo ai Corinti lo dice chiaramente:” Occhio giammai vide, né orecchio udì, né in cuor d’uomo cadde mai quello che Dio tiene preparato a coloro che l’amano” (1Cor 2,9) … Inoltre l’anima non può distintamente in questa vita percepire se non ciò che cade sotto genere e sotto specie; ma Iddio non cade sotto nessuna specie né sotto nessun genere. ( Ep. IV,937)

Tratto dall’ Epistolario I, IV, II edizione anno 1973, 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

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