Dio Padre sa e dona gratuitamente tutto cio che e utile e prezioso ai suoi figli_by Miriam Scalici – Tutto per Dio -

Dagli scritti di Padre Pio:

Che cosa è mai quel desiderio ardente che tu stessa senti di volere amare Dio? Chi ti ha messo nel cuore questa brama di amare il Signore? O figliuola, se in un’anima non ci fosse altro che la brama di amare il suo Dio, già c’è tutto, c’è Dio stesso, perché Dio non è dove non c’è il desiderio del suo amore … Iddio può tutto rigettare in una creatura concepita in peccato e che ne porta l’impronta indelebile ereditata da Adamo; ma non può assolutamente (rigettare) il desiderio sincero di amarlo.(Ep.III,721)

Dagli scritti di Padre Pio:

Ah, quanto buono è Gesù! Tu sii a lui grata e renditi sempre più degna dei suoi divini carismi. Lavora senza mai stancarti in mezzo ai figliuoli degli uomini per renderli tutti degni della figliolanza divina. Non temere la rabbia di satana che freme perché ti vede affaticarti per la causa di Dio… Tu sii sempre docile, essendo questo il distintivo del Salvatore. ( Ep. III,1062)

Dagli scritti di Padre Pio:

Dunque se l’anima vuole unirsi a Dio in questa vita per grazia ed amore deve necessariamente privarsi di tutto ciò che per gli occhi può entrare, che può percepire coll’orecchio, fabbricarsi con l’immaginazione, comprendere col cuore. Inoltre l’anima non può distintamente in questa vita percepire se non ciò che cade sotto genere e sotto specie; ma Iddio non cade sotto nessuna specie né sotto nessun genere.( Ep. IV,937)

Dagli scritti di Padre Pio:

Tu sai bene che l’amore perfetto si acquisterà quando si possederà l’oggetto di quest’amore, che è Dio stesso; ma Dio non si possederà tutto e perfettamente, se non nella patria e non già nell’esilio. Quindi non essendo dato all’anima il totale possesso di Dio nell’esilio, nemmeno l’amore può possedersi con amore consumato, finché quest’anima peregrinerà su questa terra. Dunque se questa è la nostra condizione, perché tante ansie affannose e sconforti inutili? Brama e brama sempre, ma sia fatto con maggior confidenza e senza timore alcuno. ( Ep. III,721/722)

Tratto dall’Epistolario III, IV, II edizione anno 1977, 1984 a cura di Melchiorre da Pobledura e Alessandro da Ripabottoni.

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