– Sopportare le nostre imperfezioni -
Dagli scritti di Padre Pio:
… sembrami che ora sia proprio tempo che vi fermaste a considerare attentamente la vanità dello spirito umano, come egli facilmente s’imbarazza e si agita in se stesso. Sono persuaso che le angustie che andate spesso soffrendo siano cagionate da una quantità di considerazioni e di desideri fatti con una grande soverchia sollecitudine per giungere a quella immaginaria perfezione, intendo dire, che la vostra immaginazione spesso si prefigge, in contrario alle povere o modeste istruzioni da me ricevute; il pensiero di una totale perfezione, alla quale le vostre volontà vogliono condurvi; ma che succede? Che rimangono atterrite dalla grande difficoltà, cioè dall’impossibilità di potervi giungere. E di qui hanno origine quegli abbassamenti e turbamenti di spirito, inquietudini, imperfezioni, scoraggiamenti fino al punto da darsi quasi per vinti e di abbandonare tutto. (Ep.IV,363)
Dagli scritti di Padre Pio:
Riconoscete che la virtù della rassegnazione cristiana è quella che vi assicura maggiormente della vera perfezione; e se la pazienza è d’uopo praticarla verso gli altri, conviene anche con noi stessi. Chi aspira al puro amore di Dio non ha bisogno di aver pazienza con gli altri, come conviene averla con se stessi. Conviene quindi sopportare pazientemente la nostra imperfezione per potere arrivare alla perfezione; dico sopportarla con pazienza e non già di amarla e accarezzarla; l’umiltà si nutrisce in questa sofferenza. (Ep.IV,364)
Dagli scritti di Padre Pio:
… Ciò che accade dei vostri piccoli propositi, mie carissime figliuole, credete a me, che vi parlo da padre e fratello affettuosissimo, non è niente di ciò che le vostre fantasie, soffiate fortemente da satana, vogliono darvi a persuadere. Non vi perdete d’animo per queste piccole imperfezioni. Procurate di star sempre vigilanti sopra di voi medesime per non mancare, ma avvedendovi di mancare, non vi perdete in inutili querele, ma piegate il vostro ginocchio a Dio, confondetevi della vostra poca fedeltà, umiliatevi profondamente, chiedete perdono a nostro Signore, proponete di essere più vigilanti per l’avvenire, e poi alzatevi subito e tirate dritto per quella strada dove io vi posi. (Ep.IV, 506)
Dagli scritti di Padre Pio:
Persuadetevi, mie dilettissime figliuole, che le cadute ed i piccoli moti di passione sono inevitabili, finchè siamo in questa vita, perché a questo punto il grande apostolo san Paolo esclama al cielo: “Oh povero uomo, quanto sono infelice! Vi sono in me due uomini, il vecchio ed il nuovo; due leggi, la legge del senso e la legge dello spirito; due operazioni, della natura e della grazia. Ah! Chi mi libererà dal corpo di questa morte?”(Rom.7,21ss.) (Ep.IV,506)
Tratto dall’Epistolario IV, II edizione anno 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni
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