– La grotta di Betlemme -

Dagli scritti di Padre Pio:

Quali e quanti sono, o cristiani, gl’insegnamenti che partono dalla grotta di Betlemme! Oh come deve sentirsi acceso il cuore di amore per colui che tutto tenerezza si è fatto per noi! Oh come dovremo ardere del desiderio di condurre il mondo tutto a quest’umile grotta, asilo del re dei re, più grande di ogni reggia umana, perché trono e dimora di Dio! Chiediamo a questo divin Bambino di rivestirci di umiltà, perché solo con questa virtù possiamo gustare questo mistero ripieno di divine tenerezze. (Appendice II, Il Natale di Gesù, Ep.IV,p.865/866)

Dagli scritti di Padre Pio:

O divinissimo Spirito, dà moto al mio cuore per adorare ed amare; dà lume al mio intelletto per contemplare la sublimità del gran mistero di carità d’un Dio fattosi bambino; dà fuoco alla mia volontà, perché possa riscaldare con essa colui che è tremante per me sulla paglia. (Appendice II, Il Natale di Gesù, Ep. IV, p.868)

Dagli scritti di Padre Pio:

Madre mia Maria, conducimi teco nella grotta di Betlemme e fammi inabissare nella contemplazione di ciò che di grande e sublime è per svolgersi nel silenzio di questa più grande e bella notte che il mondo abbia mai visto. (Appendice II, Il Natale di Gesù Ep. IV,p.868)

Dagli scritti di Padre Pio:

Egli è per giungere; l’ora è per scoccare; la terra accoglierà il suo salvatore, ma il mondo non lo riconoscerà … Oh! In quanta confusione si trova l’anima mia nel considerare che chi sa quante volte ho chiuso la porta del mio cuore alle divine ispirazioni … quante volte ho rifiutato colui che bussava al mio cuore, per regnarvi qual sovrano d’amore, dando adito alle più vili passioni! Quale confusione, anima mia! O Gesù, sempre ricco di misericordia, perdonami! (Appendice II, Il Natale di Gesù Ep. IV,p.868)

Tratto dall’Epistolario IV, anno 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

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