– Dio, nostra corazza e nostro scudo -

Dagli scritti di Padre Pio:

Mio Dio! Mio buon padre! Quant’è felice il regno interno, quando regna questo santo amore! Quanto sono beate le potenze dell’anima nostra, allorchè ubbidiscono ad un re sì saggio! Sotto la sua obbedienza e nel suo stato egli non permette che vi abitino i gravi peccati, né tampoco alcun affetto ai più leggieri. È vero che egli lascia approdare molte volte alle frontiere, affin di esercitare le virtù interne alla guerra, e renderle valorose, e permette pure che gli spioni, che sono i peccati veniali e le imperfezioni, corrano qua e là nel suo regno; ma ciò non è che per far conoscere che senza di lui saremmo in preda ai nostri nemici. (Ep.I,p.917)


Dagli scritti di Padre Pio:

Umiliamoci molto, mio buon padre, e confessiamo che se Dio non fosse la nostra corazza ed il nostro scudo, noi saremmo (…) trafitti da ogni specie di peccato. Ed è per questo che dobbiamo sempre tenerci in Dio colla perseveranza nei nostri esercizi: che questa sia la nostra assidua cura. (Ep.I,p.918)

Dagli scritti di Padre Pio:

Consolatevi … e tenete pure per certo che Dio non è dove non c’è il desiderio del suo amore … E se la brama di amare Dio, a voi sembra, e, diciamolo pure che tale è in verità, non è saziata; se a voi sembra di desiderare sempre senza giungere a possedere l’amore perfetto, tutto questo significa che l’anima vostra non deve dire basta, vuol dire che non possiamo né dobbiamo fermarci, nella via del divino amore e della santa perfezione. Sant’Agostino assai bene dice: “Che il nostro cuore è irrequieto, finché non viene a riposarsi nell’oggetto del suo amore”(Confessioni I,1). (Ep.II,p.407)

Dagli scritti di Padre Pio:

Stiamo vigilanti a non dar luogo al nemico di farsi strada per entrare nel nostro spirito e far contaminare il tempio dello Spirito Santo. Oh! Per carità non ignoriamo per un solo istante questa grande verità; teniamo sempre presente che noi pel battesimo divenimmo tempio del Dio vivente, e che ogni volta noi rivolgiamo l’animo nostro al mondo, al demonio ed alla carne, ai quali noi pel battesimo rinunziammo, noi profaniamo questo sacro tempio di Dio. Fugga l’anima nostra da ogni ombra d’imperfezione che possa dar luogo a questi tre capitali nemici di intromettersi nel vostro cuore: resistete sempre ai loro assalti, avendo sempre viva in voi la fede, innaffiata dalla carità viva e generosa. (Ep.II,p.418)

Tratto dall’Epistolario I, II, II edizione anno 1973, 1975 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

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