Ti adoriamo, Cristo

Il mistero eucaristico

è la fonte, il centro e il culmine

dell’attività spirituale e caritativa

della Chiesa.

Giovanni Paolo II

( Lettera sull’adorazione eucaristica, ed.Paolie 1999

– Lettera inviata dal Santo Padre al Vescovo di Liegi in occasione del 750° anniversario

della festa del SS. Corpo e Sangue di Cristo, 28 maggio 1996 )

 

Esorto … i cristiani a fare regolarmente visita a Cristo presente nel Santissimo

Sacramento dell’altare,

poiché noi siamo tutti chiamati a rimanere in modo permanente

in presenza di Dio,

grazie a Colui che resterà con noi fino alla fine dei tempi.

Nella contemplazione i cristiani percepiscono con maggiore profondità

che il mistero pasquale è al centro di tutta la vita cristiana.

Questo cammino li porta a unirsi più intensamente al mistero pasquale

e a fare del sacrificio eucaristico,

dono perfetto, il centro della loro vita, secondo la loro vocazione specifica,

in quanto esso conferisce al popolo cristiano una dignità incomparabile.

Giovanni Paolo II – Lettera sull’adorazione eucaristica, o.c., 6 -

Canto consigliato: T’ADORIAM, OSTIA DIVINA


1. La contemplazione prolunga la comunione

La contemplazione prolunga la comunione e permette di incontrare durevolmente Cristo, vero Dio e vero uomo, di lasciarsi guardare da lui, e di fare esperienza della sua presenza. Quando lo contempliamo presente nel Santissimo Sacramento dell’altare, Cristo si avvicina a noi e diventa intimo con noi più di quanto lo siamo noi stessi; ci rende partecipi della sua vita divina in un’unione che trasforma … ( Giovanni Paolo II, o.c., 2)

RIFLESSIONE

Il primo grado della contemplazione … è nel considerare senza sosta ciò che vuole il Signore, ciò che piace a lui, ciò che gli è gradito …  di fronte alla vista di noi stessi siamo turbati per la nostra salvezza e mortificati, mentre nella contemplazione di Dio s’allarga il nostro respiro e la gioia dello Spirito Santo ci procura la consolazione. Da un lato timore e umiltà, dall’altro speranza e carità. (S. Bernardo di Chiaravalle, Sermo 5 de diversis, PL 183,556)

RIPETIAMO:

RESTA CON NOI, SIGNORE

Tardi ti ho amato, o bellezza tanto antica e tanto nuova …

Tu eri dentro di me, e io stavo fuori e ti cercavo …

Tu eri con me ed io non ero con te …

RESTA CON NOI, SIGNORE

Tu hai chiamato e gridato e squarciato la mia sordità.

Tu come una folgore hai brillato e fugato la mia cecità.

Tu hai diffudo il tuo profumo e io l’ho aspirato.

E ora anelo a te.

RESTA CON NOI, SIGNORE

Ti ho gustato, e ora ho fame e sete di te.

Mi hai toccato, e ardo dal desiderio della tua pace.

RESTA CON NOI, SIGNORE

Quando mi sarò stretto a te con tutto il mio essere,

non sentirò più da nessuna parte dolore e travaglio,

e viva sarà la mia vita, tutta sarà piena di te.

RESTA CON NOI, SIGNORE

Tu sei il medico, io sono il malato.

Tu sei misericordioso, io sono un infelice.

O Amore, che sempre ardi e mai ti estingui …

concedimi quello che comandi e comandami quello che vuoi.

RESTA CON NOI, SIGNORE

( S. Agostino, Confessioni X, 27-29 )

Dagli scritti di Padre Pio:

Finita la messa, mi trattenni con Gesù per il rendimento di grazie. Oh quanto fu soave il colloquio tenuto col paradiso in questa mattina! … vi furono cose che non possono tradursi in un linguaggio umano, senza perdere il loro senso profondo e celeste. Il cuore di Gesù ed il mio, permettetemi l’espressione, si fusero. Non erano più due cuori che battevano, ma uno solo. Il mio cuore era scomparso, come una goccia d’acqua che si smarrisce in un mare. Gesù n’era il paradiso, il re. (Ep.I – Ed. 1973, p. 273 )

Preghiamo insieme:

Gesù, pensiero dolce, che dona i veri gaudi al cuore, ma più del miele e più d’ogni altra cosa dolce è la tua presenza. Nulla si canta di più soave, nulla s’ascolta di più giocondo, nulla si pensa di più dolce che Gesù, Figlio di Dio! Gesù, speranza dei penitenti, quanto sei pio con chi ti prega, quanto sei buono con chi cerca! Che sarai dunque per chi ti trova? … (S. Bernardo di Chiaravalle, Varii rhytmi, PL 184, 1317.1320 )

Canto consigliato: IL PANE DI VITA


2. La fede e l’amore ci portano a riconoscere il Signore

Rimanendo in silenzio dinanzi al Santissimo Sacramento, è Cristo, totalmente e realmente presente, che noi scopriamo, che noi adoriamo e con il quale stiamo in rapporto. Non è quindi attraverso i sensi che lo percepiamo e gli siamo vicini. Sotto le specie del pane e del vino, è la fede e l’amore che ci portano a riconoscere il Signore … ( Giovanni Paolo II, o.c., 2 )

RIFLESSIONE

Qui … tu credi, là conoscerai il suo stesso volto. Qui tu comprendi con l’intelligenza, là avverrà come se te ne impadronissi. Qui vedi come per mezzo di uno specchio, in maniera confusa, allora invece vedrai faccia a faccia. Riconoscendo veramente come egli è, sarai perennemente abbagliato dall’eterno splendore di questo sole, rischiarato dalla gioia, illuminato in misura indicibile. ( Pietro il Venerabile, Monastica, anno XVI, n 3, pp. 1-3 )

RIPETIAMO:

SIGNORE, ACCRESCI LA NOSTRA FEDE

Cosa vedete sull’altare di Dio?

Un pane e una coppa.

Questo vi segnalano i vostri occhi.

Ma la vostra fede vuole saperne di più:

questo pane è il corpo di Cristo,

questa coppa è il sangue di Cristo …

SIGNORE, ACCRESCI LA NOSTRA FEDE

… sappiamo da chi nostro Signore Gesù Cristo ha preso corpo:

dalla Vergine Maria … messo a morte …

il terso giorno è risorto …

SIGNORE, ACCRESCI LA NOSTRA FEDE

… com’è dunque possibile che il pane sia il corpo?

E la coppa, o piuttosto la bevanda che essa contiene,

sia il suo sangue?

SIGNORE, ACCRESCI LA NOSTRA FEDE

… questi misteri portano il nome di ” sacramenti ”

perché l’apparenza non corrisponde alla loro realtà profonda …

SIGNORE, ACCRESCI LA NOSTRA FEDE

… nostro Signore Gesù Cristo ha voluto che noi aderiamo a lui

e ha istituito sulla sua tavola

il sacramento della nostra pace e della nostra unità …

( S. Agostino, La Messe, Paris 1965, pp. 224.226 )

Dagli scritti di Padre Pio:

Sento vivissimo il desiderio … di trascorrere tutti gli istanti della vita nell’amare il Signore; vorrei tenermi stretto stretto a lui per una delle sue mani e percorrere con gioia quella via dolorosa, nella quale mi ha posto … Vorrei che la mia mente non pensasse cha a Gesù, che il mio cuore non palpitasse se non per lui solo e sempre … tutto è consacrato a Gesù ed il tutto l’intendo soffrire per lui. ( Ep. I – o.c., pp.872 – 873 )

Preghiamo insieme:

Cristo Maestro … a noi, che seguiamo i tuoi precetti, concedi di portare a pienezza la somiglianza dell’immagine (tua) e di sperimentare, per quanto lo possiamo, la bontà di Dio, non già la severità del suo giudizio. Concedi Tu stesso tutte le cose: di vivere nella tua pace, di venire trasferiti nella tua città, attraversando senza tempesta i marosi del peccato e di venire condotti in serenità, dallo Spirito Santo, alla pienezza ineffabile.(Clemente di Alessandria, Il pedagogo III, 12, PG 8, 680 – 681 )

Canto consigliato: MISTERO DELLA CENA


3. Uniti al mistero pasquale

… la preghiera d’adorazione in presenza del Santissimo Sacramento unisce i fedeli al misrtero pasquale; essa li rende partecipi del sacrificio di Cristo di cui l’Eucarestia è il sacramento permanente. ( Giovanni Paolo II, o.c., 2 )

RIFLESSIONE

Ogni uomo che Dio si è riversato per santificarlo, è illuminato in vista dell’unione indissolubile. Ma tocca a noi sottometterci a Dio come sua proprietà, uccidere l’uomo vecchio, che è in vita di corrompersi a causa delle sue passioni, perché dalla sua rovina nasca l’uomo nuovo … non offriamo vittime a Dio: Egli non ha bisogno di nulla; piuttosto è Lui che dona … Noi, però, onoriamo suo Figlio che si è dato in oblazione per noi e uniamo alla sua l’offerta di noi stessi. Questa oblazione ha origine in Dio, padrone di tutto, e in Dio finisce; procede dall’Immutabile e all’Immutabile ritorna. ( Clemente d’Alessandria, Stromata, VII, 426C )

RIPETIAMO:

SIGNORE, TI OFFRIAMO IL NOSTRO CUORE

Guarda Gesù Cristo … ora è uomo; ma era l’Essere assoluto …

Egli ebbe fame, ma nutrì migliaia e migliaia;

egli è il pane vivo, il pane celeste.

Ebbe sete; ma disse: se qualcuno ha sete venga a me e beva! …

SIGNORE, TI OFFRIAMO IL NOSTRO CUORE

Conobbe la fatica, ma è riposo di coloro che sono stanche del fardello.

Prega sì, però esaudisce le preghiere.

Piange, ma fa cessare i pianti.

SIGNORE, TI OFFRIAMO IL NOSTRO CUORE

Chiede dove è stato messo Lazzaro, perché è uomo;

risuscita Lazzaro, perché è Dio.

Egli fu venduto a vile prezzo … ;

ma riscatta il mondo a gran prezzo, con il suo sangue.

Come una pecora fu condotto a morte,

ma guida verso i verdi pascoli il popolo d’Israele e poi tutta la terra …

SIGNORE, TI OFFRIAMO IL NOSTRO CUORE

Agnello, tace;

ma è il Verbo annunciato dalla voce che grida nel deserto.

Languì, carico di ferite;

ma guarisce ogni malattia e ogni sofferenza.

SIGNORE, TI OFFRIAMO IL NOSTRO CUORE

Fu innalzato e inchiodato sul legno;

ma ne ha fatto l’abero della vita …

Egli muore, ma fa vivere e con la sua morte distrugge la morte.

SIGNORE, TI OFFRIAMO IL NOSTRO CUORE

( S. Gregorio di Nazianzo, Discorsi XXXIX, 20, PG 35 )

Dagli scritti di Padre Pio:

Gesù mi dice che nell’amore è lui che diletta me; nei dolori invece sono io che diletto lui. Ora desiderare la salute sarebbe andare in cerca di gioie per me e non cercare di sollevare Gesù. Sì, io amo la croce, la creco sola; l’amo perché la vedo sempre alle spalle di Gesù. Oramai Gesù vede benissimo che tutta la mia vita, tutto il mio cuore è votato tutto a lui ed alle sue pene. ( Ep. I -o.c., p. 335 )

Preghiamo insieme:

Mio Salvatore, Tu hai assunto la mia condizione perché io possa assumere la tua. Hai liberamente accettato di soffrire per ottenere a me di superare le mie sofferenze. La tua morte mi ha ridato la vita. Tu sei stato deposto in un sepolcro e hai donato a me, per dimora, il paradiso. Discendendo negli inferi mi hai innalzato, abbattendo le porte della geenna mi hai aperto le porte del cielo. ( Romano il Melode, Hymnes IV, 204; SC 128 )

Canto consigliato: IL PANE DEL CAMMINO

4. Sul petto di Gesù

E’ bello intrattenersi con Cristo e, chinati sul petto di Gesù come il discepolo prediletto, possiamo essere toccati dall’amore infinito del suo cuore. Impariamo a conoscere più a fondo Colui che si è donato totalmente, nei diversi misteri della sua vita divina e umana, per diventare discepoli e per entrare, a nostra volta, in quel grande slancio di dono, per la gloria di Dio e la salvezza del mondo.(Giovanni Paolo II, o.c., 4 )

RIFLESSIONE

Beati coloro il cui sguardo segue tutti gli sguardi del Signore sul mondo e nello stesso tempo non si può staccare dal volto del suo Signore! … Ciò che ci interessa … che attendiamo, che sopra ogni cosa ci sta a cuore, è Colui che ci viene incontro nell’istante … Gesù è venuto. Viene a noi in ogni istante. Ogni nostro istante non ha nessun altro valore se non in questa venuta e questa presenza di Gesù che esso ci porta. Signore, apri la mia anima alle tue chiamate … dammi la forza di mettere i miei passi nei passi di Colui che è venuto. ( Monaco della Chiesa d’Oriente, Le visage de Lumière, Editions de Chevetogne, pp. 224 -226)

RIPETIAMO:

SIGNORE, INFIAMMACI DEL TUO AMORE

Dio … amò gli uomini, per loro creò il mondo,

a loro assoggettò tutto quanto è sulla terra …

solo a loro concesse di volgere in alto lo sguardo, a lui …

SIGNORE, INFIAMMACI DEL TUO AMORE

… li plasmò a usa immagine, mandò loro il suo Figlio unigenito

e ad essi promise il regno dei cieli,

e lo darà a coloro che lo avranno amato.

SIGNORE, INFIAMMACI DEL TUO AMORE

E dopo che avrai conosciuto Dio,

di quale gioia non credi tu che sarai colmato?

E come non amerai colui che per primo tanto ti amo?

E amando Dio, diventerai anche imitatore della sua bontà …

SIGNORE, INFIAMMACI DEL TUO AMORE

… colui che prende su di sè il peso del prossimo,

e che, con ciò che ha in maggior abbondanza,

si sforza di beneficare colui che ha meno

e usa le cose ricevute da Dio provvedendo ai bisogni,

quegli … si fa imitatore di Dio.

SIGNORE, INFIAMMACI DEL TUO AMORE

Allora, pur trovandoti sulla terra,

potrai vedere Dio che abita nei cieli;

allora comincerai a predicare i misteri di Dio.

SIGNORE, INFIAMMACI DEL TUO AMORE

(Lettera a Diogneto, Vicenza 1967, pp. 31 -34 )

Dagli scritti di Padre Pio:

Spendiamo tutta la nostra vita in rendimenti di grazia al divin Padre, che nell’eccesso del suo amore per noi mandò questo suo Unigenito … e poiché egli ama di deliziarsi coi figli degli uomini … niuna cosa del mondo ci ritragga dal deliziarci in lui, contemplando le sue grandezza ed i titoli infiniti, onde egli ha diritto alle nostre lodi ed all’amor nostro. ( Ep. III – ed. 1977, p.99 )

Preghiamo insieme:

Tu sei l’Altissimo, il santo, la nostra benedizione. Tu sei il Dio – Emmanuele, il Dio che abita con noi. Tu sei il Signore dell’universo e proteggi con la tua mano tutto ciò che esiste … rimuovi il dolore, allontana le ansie e la paura, unisci ai tuoi santi me, tuo servo; fa’ che ti tema e ti piaccia finché vivo … fa’ che ti onori con la vita mentra ti lodo con la bocca. ( Orienzo, Carmina Orientio tributa, CSEL, 16.250)

Canto consigliato: SYMBOLUM

5. Presentiamo tutto il mondo a Dio

L’intimità divina con Cristo, nel silenzio della contemplazione, non ci allontana dai nostri contemporanei, ma, al contrario, ci rende attenti e aperti alle gioie e agli affanni degli uomini e allarga il cuore alle dimensioni del mondo. Essa ci rende solidali verso i nostri fratelli in umanità, in particolare verso i più piccoli, che sono i prediletti del Signore. Attraverso l’adorazione, il cristiano contribuisce misteriosamente alla trasformazione radicale mondo e alla diffusione del vangelo. Ogni persona che prega il Salvatore trascina dietro di sé il mondo intero. (Giovanni Paolo II, o.c., 4)

RIFLESSIONE

La preghiera non isola dagli altri uomini e dai loro problemi concreti. Il cristiano, mentre si rivolge al Padre celeste, non può non essere in intima, profonda unione con i fratelli. Ecco che dalla preghiera adorante rivolta a Dio, la quale ci fa quasi toccare con mano la nostra strutturale precarietà, sgorga l’esigenza della carità fraterna, che spinge ad aprirsi agli altri, ed a trovare tutti gli strumenti e i modi adeguati per il loro bene spirituale ed anche fisico. ( Giovanni Paolo II ai Gruppi di Preghiera di P. Pio, Roma, 1 ottobre 1983 )

RIPETIAMO:

SIGNORE, TI PRESENTIAMO IL MONDO INTERO

Voi siete davvero le pietre del padre,

preparate per la costruzione che egli compie …

SIGNORE, TI PRESENTIAMO IL MONDO INTERO

Siete tutti compagni di strada, portatori di Dio,

portatori di Cristo … tutti vestiti dai (suoi) comandamenti …

SIGNORE, TI PRESENTIAMO IL MONDO INTERO

Pregate incessantemente anche per tutti gli altri uomini …

Di fronte alle loro ire opponete la vostra mitezza;

di fronte alle loro vanterie, la vostra umiltà;

alle loro bestemmie, le vostre preghiere;

al loro errore, la vostra fermezza di fede …

SIGNORE, TI PRESENTIAMO IL MONDO INTERO

Per la nostra bontà mostriamoci loro fratelli,

sforzandoci di imitare il Signore …

SIGNORE, TI PRESENTIAMO IL MONDO INTERO

Non vi sia tra di voi nessn’erba del divisore,

ma con ogni purezza e saggezza, restate uniti,

nel nome di Gesù Cristo, con il corpo e con l’anima.

SIGNORE, TI PRESENTIAMO IL MONDO INTERO

( S. Ignazio di Antiochia, Dalla Lettera agli Efesini, in I Padre apostolici, Roma 1966, pp. 102 – 103)

Dagli scritti di Padre Pio:

… non posso trovare riposo; stanco ed immerso nella estrema amarezza … nell’angustia la più angosciosa … di non guadagnare tutti i fratelli a Dio … soffro, cerco a Dio la salute per essi, ma ignoro … se Dio accetti qualcuno dei miei gemiti. (Ep. I -o.c., p. 1152) … se il pregare per l’altrui non includess anche il pregare per se stesso, certamente la più trascurata sarebbe la mia anima, e ciò non perché non si riconoscesse bisognosa dei divini aiuti, ma perché le mancherebbe il tempo materiale per presentare al Signore le sue necessità. ( Ep. I, o.c., p. 531 )

Preghiamo insieme:

… o Signore … mi eleverò al di sopra dei simboli e ti offrirò, sull’altare della terra intera, il lavoro e la fatica del mondo. Là in fondo, il sole ha appena incominciato a illuminare l’estremo lembo del primo Oriente. Una volta ancora, sotto l’onda delle sue fiamme, la superficie vivente della terra si desta, vibra e riprende il suo travaglio. Porrò sulla … patena, o Signore, la messe attesa da questa nuova fatica, e verserò nel … calice il succo di tutti i frutti che verranno oggi spremuti. ( Pierre Teilhard de Chardin, L’inno dell’universo, MI1972, pp. 16- 31)

Canto consigliato: DOV’ E’ CARITA’ E  AMORE

A cura del Centro Regionale Gruppi di Preghiera di Padre Pio – Pescara -














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