– Padre Pio, l’ innamorato di Gesù-

Dagli scritti di Padre Pio:

Ecco una languida figura di ciò che Gesù opera in me. A quella guisa che un torrente trascina seco nella profondità dei mari tutto ciò che incontra nel suo corso, così l’anima mia che si è sprofondata nell’oceano senza rive dell’amore di Gesù, senza alcun mio merito e senza potermene rendere ragione, attira dietro di sé tutti i tesori. Ma, padre mio, mentre io scrivo dove vola il mio pensiero? Al bel giorno della mia ordinazione … ho già incominciato a provare di nuovo il gaudio di quel giorno sacro per me. Fin da stamattina ho incominciato a gustare il paradiso…e che sarà quando lo gusteremo eternamente!? Vado paragonando la pace del cuore, che sentii in quel giorno, con la pace del cuore che incomincio a provare fin dalla vigilia, e non ci trovo nulla di diverso…quanto fui felice, quanto godei quel giorno! (Ep.I,297)

Dagli scritti di Padre Pio:

Sono tutto di ognuno. Ognuno può dire:” Padre Pio è mio”. Io amo tanto i miei fratelli d’esilio. Amo i miei figli spirituali al pari dell’anima mia e più ancora. Li ho rigenerati a Gesù nel dolore e nell’amore. Posso dimenticare me stesso, ma non i miei figli spirituali, anzi assicuro che quando il Signore mi chiamerà, io gli dirò:      “ Signore, io resto alla porta del paradiso; vi entro quando ho visto entrare l’ultimo dei miei figli”. Soffro tanto per non potere guadagnare tutti i miei fratelli in Dio. In certi momenti sto sul punto di morire di stretta al cuore nel vedere tante anime sofferenti senza poterle sollevare e tanti fratelli alleati di satana. (Archivio di Padre Pio)

Dagli scritti di Padre Pio:

Accompagnatemi intanto voi sempre con le vostre preghiere, affinché il divin Pastore dia a me quello che mancami. Pregalo perché diami quella santità di vita che a me manca. Oh! Se potessi almeno una volta poter dire con l’apostolo delle genti alzando forte la voce e dire a tutte le anime:” Siate imitatori, siccome io lo sono di Cristo”; ma, ahimè! A me manca tutto, ed è appunto questo tutto che io mi aspetto dalle vostre e dalle altrui importunità al cuor di Dio. (Ep.II,538)

Dagli scritti di Padre Pio:

Ogni ministro del Signore dovrebbe sempre lavorare per la salute delle anime, non dovrebbe riconoscere mai stanchezza, non dovrebbe mai dire:” Ho lavorato troppo per le anime altrui “ questo è lo specchio del vero sacerdote cattolico… è vero che nella mia pochezza m’ingegno per la salute di quante anime il Signore mi fa incontrare, ma porto un convincimento che poco o niente io sono ad esse di giovamento. Mi aiuti il Signore nell’adempimento del mio dovere. (Ep.II,538)

Tratto dall’Epistolario I, II, II edizione anno 1973, 1975 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

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