x1pbglkvql4bscpgwttpsjykg8[1] – Amore e Timore -

Dagli scritti di Padre Pio:

Ti prego … in nome di Dio di non farti vincere da quel timore… di non amare e non temere Dio, perché a me sembra che il nemico voglia metterti in qualche inganno. Lo so, figliuolo mio, che nessun’anima può amare degnamente il suo Dio: quando quest’anima fa tutto il possibile da parte sua ed il tutto con retta intenzione e confida nella divina misericordia, perché Gesù dovrà rigettare questo spirito?O che forse non ci ha egli comandato di amare Dio secondo le nostre forze? (Ep.IV,426)

Dagli scritti di Padre Pio:

Lo spirito di Dio spira quando vuole, dove vuole e come vuole. D’altronde tu di’ al nostro buon Dio che faccia lui stesso quel che tu non puoi fare. Di’ a Gesù: Vuoi maggiore amore da me? Io non ne ho più! Dammene ancora e te l’offrirò! Non dubitare, Gesù accetterà l’offerta e sta’ tranquillo. (Ep.IV,427)

Dagli scritti di Padre Pio:

Né deve scoraggiarvi e buttarvi nella tristezza se le azioni vostre non riescono con quella perfezione con cui si diede l’intenzione; che volete! Siamo fragili, siamo terra e non ogni terreno produce gli stessi frutti a seconda dell’intenzione del coltivatore. Ma dalle nostre miserie umiliamoci sempre, riconoscendo il nostro nulla senza il divino aiuto. L’inquietarci dopo un’azione perché non è riuscita a seconda della pura intenzione che se ne ebbe, non è umiltà; è segno manifesto che l’anima non aveva riposta la perfezione della sua opera nel divino aiuto, ma sibbene ella aveva confidato troppo nelle sue forze. (Ep.II,275)

Dagli scritti di Padre Pio:

Due cose dobbiamo supplicare di continuo il dolcissimo Signor nostro: che accrescesse in noi l’amore ed il timore, poiché quello ci farà volare nelle vie del Signore, questo ci fa guardare dove mettiamo il piede; quello ci fa guardare le cose di questo mondo per quelle che sono, questo ci fa riguardare da ogni trascuratezza. Allorché poi amore e timore si daranno un bacio non è più in poter nostro il concedere affetto alle cose di quaggiù. Non si conoscono più contese, non si conoscono più invidie. Unico desiderio sulla terra è il contentare l’oggetto amato. Si sente morire dal desiderio di essere da lui amato. Si sente di essere pronto a sacrificare la vita se si potesse sperare con tal sacrificio di rendersi più grati ai suoi occhi. Cammineremo sempre cauti, ma con santa libertà. (Ep.I,407)

Tratto dall’Epistolario I, II, IV, II edizione, anno 1973,1975, 1984 a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni

Be Sociable, Share!