– Mariane -

Dagli scritti di Padre Pio:

Madre mia, come mi sento confuso sì carico di colpe di fronte a te …  Abbi pietà di me; uno sguardo tuo materno mi rialzi, mi purifichi, mi elevi a Dio, elevandomi sul fango della terra, per assorgere a colui che mi creò, mi rigenerò nel santo Battesimo, ridonandomi quella bianca purissima stola dell’innocenza che il peccato d’origine aveva deturpato. Ch’io l’ami, o Madre mia.  (Ep.IV,860)

Dagli scritti di Padre Pio:

Io ignoro la causa di ciò ed in silenzio adoro e bacio la mano di colui, che mi percuote, sapendo purtroppo che lui stesso è che da una parte mi affanna e dall’altra mi consola. Mi dispiace solo, padre mio, di non aver mezzi sufficienti da poter ringraziare la nostra Vergine Maria, ad intercessione della quale io non dubito affatto di aver ricevuto tanta forza dal Signore, nel sopportare con sincera rassegnazione le tante mortificazioni, alle quali sono andato soggetto di giorno in giorno.   (Ep.I,182)

Dagli scritti di Padre Pio:

In ceri istanti tale è il fuoco che qui dentro mi divora, che faccio tutti i miei sforzi per allontanarmi da loro, per andare in cerca di acqua ed acqua gelata per gittarmi dentro; ma ahimè!, padre mio, mi accorgo subito di essere io assai infelice, perché allora più che mai sento di non essere libero, le catene che gli occhi miei non vedono, le sento che mi tengono stretto stretto a Gesù ed alla sua diletta Madre; ed in questi istanti che esco il più delle volte in escandescenze; sento che il sangue mi affluisce al cuore e da questo alla testa, sono tentato di gridare loro in viso e chiamare crudele il Figlio e tiranna la Madre. Ma, oh mio Dio! Non sono padrone di me, mi accorgo che sono follie …riflettendo sulla mia vita … non la cambierei mai. Vorrei volare per invitare le creature tutte di amare Gesù, di amare Maria.(Ep.I,357)

Dagli scritti di Padre Pio:

Madre mia purissima, l’anima mia poverissima, tutta ricolma di miserie e di peccati fa appello al tuo amore materno, affinchè nella tua bontà ti degni riversare su di me un poco almeno di quella grazia che si profuse in te, senza restrizione, ma abbondante, piena, dal cuore di Dio e da questa grazia accompagnato mi riesca servire ed amare meno imperfettamente quel Dio che occupò pienamente il tuo cuore e del tuo corpo ne fece il suo tempio fin dal primo istante del tuo immacolato concepimento.( Ep.IV.858)

Tratto dall’ Epistolario I e IV, II edizione anno 1973 e 1984, a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

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